PERSONAGGI

L’esperienza che Danza Macabra vuole offrire si articola attraverso l’interpretazione di due personaggi diversi. Uno per gli Atti I e III e uno per l'Atto II.

Con il primo ruolo si indosseranno i panni dei Potenti che incedono attraverso le Sale del Potere del Regno di Ausonia.

Ogni personaggio sarà caratterizzato in modo da esplorare diverse tematiche: il potere e le sue dure decisioni, il peso delle scelte, il conflitto tra il dovere e la moralità, lo scontro tra ambizioni personali e quelle del Ministero di appartenenza ne sono alcuni esempi.

Competizione, arrivismo, servilismo, scaltrezza, fede e sacrificio saranno le tinte con cui gli autori e le autrici tinteggeranno questi ruoli, attraverso i quali sarete voi a toccare i grandi temi del Regno, fare le terribili scelte necessarie e poter finalmente vincere la Guerra. 

Il primo atto, pur essendo geograficamente lontano dai luoghi del conflitto, sarà carico di  tensione e di drammaticità. 

Le personalità coinvolte nel gioco della diplomazia e delle decisioni politiche dovranno destreggiarsi tra le rivalità e gli intrighi, tra le alleanze temporanee e i complotti segreti, tra gli sguardi scrutatori e le conversazioni cariche di sottintesi.



Con il secondo ruolo si camminerà nelle scarpe dei popolani di Vallechiara, il piccolo borgo di confine intento a condurre la sua piccola, ma semplice vita.

Questi personaggi saranno divisi in peculiari Famiglie condite di genuina umanità, affinché si crei una netta dissonanza tra un atto e l’altro dell’evento.

Senso della comunità, individualismo, razzismo, precarietà, differenze culturali e di genere e molte altre saranno le sfumature con le quali verranno dipinti gli abitanti di Vallechiara.

Il secondo atto porta avanti le tensioni che la guerra ha generato, destabilizzando tutta la Contea fino alle sue fondamenta. Ogni cosa verrà messa in discussione dalla semplicità di una vita rurale e alle relazioni tra le famiglie del villaggio.

Doppio Teaser

La selezione dei personaggi per Danza Macabra avverrà mediante la pubblicazione di concise descrizioni dei ruoli disponibili. Queste brevi introduzioni forniranno uno sguardo sui ruoli che costituiranno l’intreccio di questo LARP. Tuttavia, poiché l’esperienza proposta avverrà attraverso l’interpretazione di due diversi personaggi, questi saranno presentati tramite un Doppio Teaser, il primo legato alle Sale del Potere e il secondo a Vallechiara.

Le coppie saranno quindi precostituite dalle autrici e dagli autori dell’evento e in questa forma saranno sceglibili dai partecipanti.
Ecco un esempio di duplice teaser. 

Re

Sulle mie spalle ricade la responsabilità di guidare il Regno. Sento un peso infinitamente grande, che mi viene ricordato ogni volta che incrocio gli sguardi di disapprovazione di chi mi sta intorno. Nessuna parola viene pronunciata e questo fa del silenzio il giudice più severo.

Nemmeno quando sono solo con me stesso riesco a liberarmi di questo fardello. A volte cammino solitario nel mio Palazzo, e i busti dei miei antenati che costeggiano i lunghi corridoi sembrano sussurrare moniti per rimembrare ciò che ci si aspetta da me.

Mendicante

Quando fa freddo non c’è il fuoco di un camino a ristorare le mie membra, ma il caldo sole e alcune coperte donatemi per carità. Di notte sento il vento sulla mia pelle, e sul mio corpo il chiarore delle stelle. Non ricordo l’ultima volta che ho dormito in una casa, né quando io abbia avuto un vero pasto.

Gli sguardi dei passanti mi evitano, cercando di ignorare la mia esistenza. E io mi glorio di questo. La strada è mia, solo mia. Ovunque io vada, ogni passo che decido di percorrere, è una scelta che spetta soltanto a me. Io sono un uomo davvero libero.

Gruppi - Potenti

Nelle sale del Potere del Regno di Ausonia, i personaggi saranno divisi in Ministeri a cui sono stati assegnati. Ognuno di questi è stato investito di adeguati poteri affinché si trovino le soluzioni necessarie per spingere il Regno verso la decisiva vittoria finale della Guerra.

L’offensiva di Primavera è ormai alle porte e il regno, con le sue menti più acute, è chiamato a prendere le decisioni più audaci per conquistare la grandezza che il paese merita.

In quest’ora di grave necessità, il Ministero della Guerra si confronta con una sfida senza precedenti: la scarsità dei giovani pronti a rispondere alla chiamata, a unirsi alle fila di coloro che con coraggio difendono la nostra terra. Il bisogno di nuove leve, di animi ardenti e corpi vigorosi, mai è stato così impellente.

Non sarà semplice trovare le soluzioni che potranno fare la differenza tra la vittoria e la disfatta: ogni editto promulgato avrà certamente ripercussioni gravi sugli abitanti di Ausonia, ma non vi saranno passi indietro. La guerra è guerra e l’ora delle decisioni irrevocabili è ormai giunta!

Il Ministero della Giustizia si erge inflessibile, come baluardo di equità e di legge in un regno segnato dalla guerra. Mentre le armi decidono il destino delle nazioni sul campo di battaglia, è nelle aule del potere che ci si confronta, per l’anima e l’identità di Ausonia. 

Con l’offensiva di Primavera alle porte, la Giustizia, in tutta la sua autorità, è chiamata ad affrontare dilemmi cruciali. Tra questi, spicca la questione delicata e divisiva di come trattare i cittadini che condividono l’etnia con il nemico. In un tempo in cui la diffidenza e il sospetto si insinuano tra le pieghe della società, trovare un equilibrio tra sicurezza nazionale e diritti umani si rivela un compito arduo e carico di conseguenze. 

Ogni decisione, ogni provvedimento, ogni sentenza sarà valutata non solo dagli occhi dei cittadini, ma dalla storia stessa. Questo è il tempo delle scelte coraggiose, delle risoluzioni che definiranno il carattere di un intero popolo. Un percorso giuridico in bilico tra l’essere giusto e l’essere necessario, tra proteggere il regno e preservare i suoi valori fondamentali. 

Rammentando che: “la giustizia, senza la forza, sarebbe una parola priva di significato”.

“Il lavoro nobilita l’uomo” è la scritta che campeggia sul palazzo del Ministero dell’Economia e del Lavoro nella Capitale. C’è chi combatte e muore sul campo di battaglia e chi si impegna duramente nel cuore pulsante delle fabbriche e delle industrie di Ausonia. Con l’avvicinarsi dell’offensiva di Primavera, la tensione nelle linee produttive raggiunge livelli critici. Gli scioperi nelle fabbriche minacciano di paralizzare lo sforzo bellico, gettando una nazione già provata da anni di conflitto in un’ulteriore spirale di incertezza. Il calo della produzione e il malcontento degli operai non sono solo una questione di carattere economico, ma un problema rilevante per la sicurezza e l’indipendenza di Ausonia. Di fronte a questo scenario, il Ministero dell’Economia e del Lavoro è chiamato a prendere decisioni di portata storica, a bilanciare con mano ferma le imprescindibili esigenze di una nazione con i diritti e le aspirazioni dei suoi lavoratori. Ascoltare e accogliere le richieste della classe operaia o reprimere con forza manifestazioni e picchetti? Per vincere una guerra ci vogliono risorse e il nemico non attenderà quieto che terminino le trattative con i sindacati. Bisogna agire e farlo con determinazione. E chi può farlo meglio delle illuminate figure che dirigono il ministero?

In un’epoca in cui la fiamma del patriottismo rischia di essere soffocata dal vento gelido della guerra protratta, il Ministero della Propaganda emerge con voce indefettibile, a rianimare lo spirito di una nazione affaticata.

Con l’avanzare dell’offensiva di Primavera, il Ministero si trova di fronte a una sfida monumentale: smascherare gli oppositori che, con le loro voci disfattiste, minano dall’interno la coesione e la determinazione del popolo; e infondere determinazione nel cuore di ogni cittadino, ricordando loro la nobiltà del sacrificio e l’importanza del loro contributo, sia esso sul campo di battaglia o nel silenzioso lavoro quotidiano.

La guerra non si combatte solo con le armi, ma anche con le parole, con le immagini, con i simboli che possono accendere il fuoco dell’ardore. Attraverso strategie comunicative incisive, campagne motivazionali e un’incessante opera di “verità” il Ministero della Propaganda dovrà contribuire ad una narrazione il cui fine ultimo dovrà essere di riscrivere la storia presente per assicurare un futuro glorioso.

“Ogni vita salvata è una vittoria contro il nemico, ogni ferito guarito è un eroe che torna a combattere per la nostra libertà.”  

In un tempo di conflitto incessante, dove la guerra scava profonde ferite non solo nei corpi ma anche nell’anima della nazione, il Ministero della Sanità si trova davanti a decisioni di gravità inaudita. Gli ospedali di Ausonia, sovraccarichi e spinti oltre i limiti della loro capacità, sono teatro di una battaglia silenziosa e disperata, dove il prezzo della sopravvivenza si misura in scelte dolorose e rinunce strazianti. 

Di fronte alla tragica realtà di risorse limitate e bisogni smisurati, il Ministero sarà costretto a compiere scelte che nessun uomo di buon cuore vorrebbe affrontare. Non tutti potranno ricevere le cure necessarie, qualcuno dovrà essere lasciato alle spalle. E’ la crudele logica della guerra che pone un fardello insostenibile sulle spalle di medici e infermieri, chiamati a giocare il ruolo di arbitri della vita e della morte.

Gruppi - Popolani

Nel paesino di Vallechiara la famiglia è il nucleo sociale su cui si poggia la comunità. Il secondo atto sarà animato da sette diverse famiglie, ognuna con la sua anima e le sue peculiarità. 

Come fare a riconoscere un Calligrafo quando lo incontri ?Le mani sono sempre sporche di inchiostro, la bocca sempre piena di parole e la testa sempre vuota! Gente laboriosa, che non ha paura delle fatica – nè di dire ciò che le frulla in testa. 

Ma stai attento, se rivolgi al loro orecchio una confessione, un segreto, una indecenza. Sì, certamente, il capo si muove greve, nella promessa di mantenere il segreto – ma chissà come mai, quella confidenza finisce sempre e puntualmente stampata il giorno successivo! 

Perchè di questo potrai aver sempre certezza: “qualsiasi cosa succeda, un Calligrafo la racconterà”. Fidati, è impossibile fargli tenere la bocca chiusa.. Sì, ho sentito le voci che dalla Capitale gli abbiano intimato di non raccontare proprio tutto, tutto… eehh… cosa vuoi… il Re ha mezzi che la gente semplice come noi non possiede

Che poi, non è che stiano passando un momento molto felice. Molti di loro sono già al fronte, qualcuno si sta preparando per andarci, qualcun altro non tornerà proprio… E vuoi sapere un’altra cosa? Alcuni si son votati ai Santi e han preso la tonaca! Vai a capire cosa passa nella testa dei Calligrafo… Ah, già… Di sicuro, lo scopriremo domani sul loro libello!

Vuoi sapere dei Chiossa di Vallechiara ? Beh allora dovrai pagarmi un altro bicchiere di rosso. Sì perché mi serve coraggio per raccontarti ciò che vuoi sentire. 

L’ho visto sai? Il figlio più grande. E’ arrivato ciondolando. La divisa logora, con chiazze vermiglio scuro e stivali incrostati di fango. Aveva intorno un’aura di gelo nero. Quando è arrivato a casa, si è disteso sul letto, senza nemmeno spogliarsi

Qualche giorno fa è tornato il cugino. Un colpo di cannone gli ha maciullato le carni. I medici, siano ringraziati i Santi, sono riusciti a ricucirlo, ma non tornerà mai quello di prima. I suoi nervi, le sue ossa e le sue carni, sono tenute insieme con lo sputo. La notte grida.

E si… servirebbero medici e medicine per entrambi. Ma la Guerra ha preteso il suo prezzo e i dottori e i medicamenti non bastano per tutti. Il Ministero della Sanità ha sancito che vi siano casi più difficili, cittadini più meritevoli, dei due sventurati Chiossa. 

E così, quella povera famiglia, che campa sulle braccia dei propri membri, si ritrova con due bocche in più da sfamare, incapaci di lavorare e che rischiano di far affogare tutti. 

Come se non bastasse, è arrivata un’altra cartolina precetto. Presto un altro maschio adulto dovrà andare al fronte. Come sopravviverà chi resterà a casa? Come potranno mettere insieme il pranzo con la cena? …. Come? Come faccio a saperlo? Perché su quella cartolina c’è il mio nome. Passami altro vino.

Mio caro amico, lungi da me essere una malalingua… ma segui il mio consiglio, non fidarti dei De Angeli! A mio parere non la raccontano giusta: tutti casa e chiesa, pii e devoti, ma sotto sotto qualcosa non torna. Sospettosi e diffidenti, sembrano sempre pensare il peggio di chiunque incontrino, quasi siano convinti che il mondo complotti contro di loro.

Non importa che si discuta di religione, politica, o sia una banale chiacchiera da bar, puoi star certo che un De Angeli si intrometterà sempre per condividere le sue opinioni non richieste: squadrandoti dall’alto verso il basso ti rammeterà delle tue lacune e mancanze, ricordandoti quanto sia migliore il suo punto di vista rispetto al tuo.

Nemmeno questo brutto periodo che stanno passando sembra aver smorzato la loro tracotanza: dopo che alcuni di loro sono stati licenziati dalla fabbrica per aver organizzato delle proteste, pare che la famiglia stia avendo qualche difficoltà a portare il cibo in tavola per tutti i membri. Che sia la verità o meno, questo non sembra impedirgli di cercare di insegnare agli altri quale sia il miglior modo per vivere.

Chi ne subisce più spesso i sermoni sono coloro i quali “scelgono di non credere nella religione giusta”: come ci si può fidare di loro se queste sono le decisioni che prendono per la loro anima? 

Dai retta a me, caro amico: davanti a loro fingiti devoto e riga dritto, e… se non vuoi sentirti i loro sguardi addosso, evita di sgarrare.

Ecco la prima carta estratta. La Giustizia. Questo Arcano svela che tra tutte le famiglie di Vallechiara i Selye sono senza alcun dubbio coloro che, se potessero, invocherebbero a gran voce “Giustizia!”. Da queste parti, se le persone dai nomi che puzzano di straniero non se la passano bene, come pensi che vengano trattate quelle che discendono dalla nazione che da tempo ci vuole invadere? Le origini dei Selye, come il nome suggerisce, hanno radici nell’Impero di Kragenreich, e di quella terra hanno mantenuto il Credo e i suoi dettami. Tutto ciò, per alcuni compaesani, è ora una valida ragione per detestarli, anche pubblicamente. Sguardi torvi, insulti, furti e persino percosse a danno dei Selye, senza una legge a proteggerli, sono alcuni segni dei tempi che stanno cambiando qui a Vallechiara.

Scegli una seconda carta. Il Bagatto. Questo Tarocco rivela che i Selye, nonostante la loro difficile situazione, non hanno perso il desiderio di garantire la loro importante professione. Tra di loro ci sono medici, dottoresse e infermieri pronti a fornire cure al meglio delle loro possibilità, come comanda il loro giuramento di Ippocrate. Tuttavia, la guerra fa incetta anche di quelle risorse che servono a mantenere la sanità di un popolo, e un piccolo Borgo come Vallechiara non fa eccezione. La carenza di garze, cataplasmi e tonici non giova alla reputazione di questa famiglia, sempre più sollecitata a spiegare che queste mancanze non dipendono dalla loro presunta negligenza.

Ecco la Terza e ultima Carta. Il Diavolo.

Questa Lamina riprende quello che la Giustizia aveva anticipato: i Selye sono malvisti alla stregua di demoni. Loro non credono nei Santi di Vallechiara, ma si affidano alle stelle, come indica la loro Religione, perché lassù risiedono le anime dei cari che hanno lasciato questo mondo. Come i Krag – così a Vallechiara vengono volgarmente chiamati gli abitanti dell’Impero – anche i Selye guardano in alto prima di prendere una decisione rilevante alla ricerca della benedizione degli astri. Questa famiglia inoltre mantiene una tradizione più nascosta, e forse più pericolosa. Si vocifera che nella loro casa custodiscano un mazzo di Tarocchi, proprio come questo, con i quali interpellano le anime trapassate, alla ricerca di risposte per loro stessi e a volte per i compaesani più curiosi, proprio come te in questo momento.

Se oggi hai apprezzato il mio consulto, domani non detestarmi come fanno molti altri.
Noi Selye siamo esseri umani dopotutto.

Chi era quello, mi domandi? L’ho visto di sfuggita, ma penso proprio fosse un Mele. Sguardo basso, passo lesto? Allora si, è proprio un Mele. Sai, pochi individui sono cittadini modello come loro: patriottici, gran lavoratori, sempre al loro posto. Sai, a volte smetti quasi di notarli, tanto appaiono perfetti. Fanno il loro, non si lamentano mai… dovremmo tutti prendere esempio!

Dove stava andando, ti stai chiedendo? Probabilmente a farsi sfruttare in fabbrica, il poveretto. Non li senti mai lamentarsene, certo, ma è palese a tutti quanto a loro vengano affidati i turni più massacranti in fabbrica. Come la loro salute regga è sia un mistero che un miracolo.

E non credere che chi non lavora in fabbrica non si faccia in quattro tutti i giorni per dare il massimo, nossignore! Senza i Mele questa città collasserebbe su se stessa, credi a me.

Certo, ultimamente alcuni dei più giovani si sono dimostrati un po’ delle teste calde, devo ammetterlo: tutto quel patriottismo sfrenato, quella voglia di unirsi alla guerra… valli a capire! Di certo viene da buoni valori e intenzioni, ma non vorrei che questa questione possa diventare il pomo della discordia della famiglia.

Quello che mi domando è, sarà vero quello che si sente in giro di questi tempi? Oh, esatto, proprio quello! Noto che lo hai sentito dire anche tu! Mi dispiacerebbe fosse la verità, d’altronde sono così brave persone…

O viandante che transiti per Vallechiara, qual è la tua storia?
O forestiero che si insinua nella vita degli abitanti di questo piccolo borgo, cosa cerchi?
Se il fato ti ha spinto o costretto in questi luoghi, è destino che la tua esistenza si intrecci con la mia.
E se il tuo errare ti porta in
errore, non guardarmi con orrore. 

La vita è una Danza, mio caro compare… ma i passi sono i tuoi.

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